Silvano Ciampi velocista anni ’50
Silvano Ciampi: la sua carriera
Silvano Ciampi ciclista toscano dalle ottime doti di velocista, gregario fidato e volto da fotomodello
Silvano Ciampi nasce a Maresca, in Toscana, il 22 febbraio 1932. Secondo di tre figli, padre meccanico, Silvano smette presto di studiare trovando qualche lavoretto come garzone. Si avvicina al ciclismo attorno ai sedici anni quando compra una Malaguti usata da un meccanico per 59.000 lire. Inizia a correre con l’UC Pistoiese prendendo parte alle prime gare e ottenendo qualche piazzamento ed alcuni successi.
Tra i dilettanti, nel 1952, ottiene la vittoria del Trofeo Mario Pizzoli e della Firenze-Viareggio bissando il successo nel 1956, stagione in cui vince anche il Trofeo Mauro Pizzoli, la Coppa Lanciotto Ballerini e, soprattutto, il Gran Premio Industria del Cuoio e delle Pelli.
Le ottime prove tra i dilettanti gli valgono la chiamata della Faema con cui ottiene, già al primo anno da pro, diversi successi. Silvano Ciampi conquista la vittoria del Giro del Piemonte superando in volata Giuliano Michelon e Giacomo Fini, il Trofeo Matteotti davanti a Pierino Baffi, la Coppa città di Busto Arsizio ed il Gran premio Industria e Commercio a Prato davanti a Bruno Monti. Al Giro di Sicilia nella tappa con arrivo all’Etna arriva ultimo, non sopporta le salite Ciampi ma il giorno seguente va in fuga con Alfredo Martini e Luciano Pezzi, l’arrivo è in leggera salita e questa volta non si perde d’animo: è cotto ma quando capisce che all’arrivo mancano solo 500 metri stringe i denti, stacca tutti e vince la tappa.
Al Giro d’Italia 1957 è al servizio di Charly Gaul quando questo si ferma per fare dei bisogni e viene attaccato da Bobet e Nencini; sul Bondone cedono sia il capitano che il gregario.
Ciampi è considerato il bello del ciclismo: volto da fotoromanzo e fascino da vendere, una sorta di Mario Cipollini degli anni cinquanta.
Nel 1958 Silvano Ciampi vince la sesta tappa del Giro d’Italia da Mondovì a Chiavari. L’anno seguente, passato alla Bianchi, Ciampi conquista la vittoria del Giro del Piemonte battendo in una volata a due Aldo Moser, il Giro di Romagna superando Alfredo Sabbadin ed il Giro dell’Appennino, nonostante la presenza della Bocchetta, non proprio un cavalcavia, battendo in volata Walter Almaviva. Proprio nel 1959 ottiene il suo miglior piazzamento in una classica, chiudendo ottavo alla Milano-Sanremo vinta dal catalano Miguel Poblet.
Nel 1960 passa alla Philco ottenendo solamente un successo al Trofeo Longines nella cronosquadre con Guido Carlesi, Emile Daems, Rolf Graf, Alfredo Sabbadin e chiudendo nono al Giro di Lombardia vinto dal belga Emile Daems. L’anno seguente arrivano tre vittorie: la 14esima tappa al Giro d’Italia sul traguardo di Firenze, la terza e la sesta tappa al Gran Premio Ciclomotoristico (già noto col nome di Roma-Napoli-Roma) chiudendo anche sesto in classifica generale a 16’26” dal francese Jean Graczyk.
Nel 1962 Silvano Ciampi conquista la vittoria del Giro di Campania superando allo sprint in compagno di squadra, il belga Jos Hoevenaers. Alla Parigi-Roubaix è tra i primi ma Carlesi fora e dall’ammiraglia gli dicono di aspettare il compagno, Silvano attende, ricuce lo strappo ma poi fora nuovamente e per lui la corsa finisce li.
Nel 1963 arrivano per Silvano solamente buoni piazzamenti, il toscano è terzo al Giro del Lazio alle spalle di Adriano Durante e Walter Martin, alla Bernocchi è quarto alle spalle di Aldo Moser, Adriano Durante e Vito Taccone mentre al Giro dell’Emilia chiude secondo a quasi tre minuti da Italo Zilioli
Nel 1964 coglie il suo ultimo successo nel Gran Premio Città di Empoli scegliendo poi di ritirarsi da ciclismo nonostante qualche offerta. Dopo il ritiro ha svolto il ruolo di direttore sportivo per la Kelvinator, la Eliolona e la Civitanova Marche.
Il 22 aprile 2022 Silvano muore a 90 anni.