Jacques Anquetil ciclista francese, la storia
Jacques Anquetil ciclista francese cinque volte vincitore del Tour de France, una storia tra classe e sregolatezza
Jacques Anquetil, all’anagrafe Jacques Eugene Ernest Anquetil, nasce a Mont-Saint-Aignan, l’8 gennaio 1934 in una famiglia di agricoltori. Sin dalle prime pedalate appare come atleta serio e scrupoloso. Le sue doti di strepitoso cronoman, forse il migliori di sempre, gli valgono successi in quantità nelle prove contro il tempo. Nel 1951 è primo nel Campionato Nazionale dilettanti davanti a Claude Rouer mentre ai Giochi Olimpici di Helsinki è terzo nella Corsa a squadre assieme a Rouer ed Alfred Tonello.
A diciannove anni, sollecitato da Charles Pélissier e da Gaston Benac partecipa al GP delle Nazioni, una cronometro individuale di 140 km vincendo con 6′ di vantaggio su Roger Creton. Nello stesso anno vince una tappa e la classifica generale del Tour de la Manche davanti ad Attilio Redolfi ed è primo al GP di Lugano, a cronometro, davanti a Pasquale Fornara.
Nel 1954 corre per la formazione La Perle vincendo nuovamente il Grand Prix des Nations, la cronometro di Nizza alla Parigi-Nizza ed il Gran Premio di Lugano davanti a Fornara. L’anno seguente Jacques vince il Grand Prix des Nations ed il Gran Premio Martini ed è terzo al Trofeo Baracchi e prova a sfidare il suo idolo, Fausto Coppi, nel tentativo, fallito, di stabilire il nuovo record dell’ora.
Anquetil stabilisce il record dell’ora nel 1956
Nel 1956 il francese veste la maglia della Bianchi cogliendo il secondo posto al Campionato Mondiale nell’inseguimento su pista alle spalle di Guido Messina e replicando le vittorie al Grand Prix des Nations ed il Gran Premio Martini.
Il ’56 è l’anno del tentativo di stabilire il Record dell’ora al Vigorelli di Milano. Il primo tentativo va buco e Jacques decide di “preparare” il secondo tentativo previsto il giorno dopo andando a fare serata in un locale di Como. Quello che succede non si sa ma sulle tavole del velodromo di Milano, fissa il nuovo primato in 46,159 chilometri. Il primato dura solamente qualche mese, superato da Ercole Baldini.
Jacques Anquetil vince la Parigi-Nizza 1957
Il ’57 è l’anno dell’esplosione di Anquetil che è al via della Parigi-Nizza vincendo la cronometro di Uzès con 55″ di vantaggio sul belga Jean Brankart e nella conclusiva tappa di Nizza riesce a recuperare terreno conquistando la vittoria finale con 23″ di margine sul belga Désiré Keteleer.
Jacques Anquetil vince il Tour de France 1957
Al via del Tour de France per la prima volta in carriera il nativo di Mont-Saint-Aignan pretende che la squadra lascia a casa una divinità come Louison Bobet, tre volte maglia gialla dal ’53 al ’55, i tecnici lo accontentano. Il francesino, debuttante, si impone nella semitappa di Rouen e due giorni dopo, sul traguardo di Charleroi conquista la maglia gialla difendendola per due giorni. Il francese vince la tappa di Thonon-les-Bains davanti allo svizzero Max Schellenberg e nella decima tappa con arrivo a Briançon a vincere è Gastone Nencini ma Jacques chiude quinto e si riprende la leadership nella corsa. Cinque giorni dopo Jacques è primo nella cronometro individuale del Circuito del Montjuïc con 12″ di vantaggio sul connazionale Jean Forestier. Il francese vince anche la cronometro di Libourne conquistando la vittoria nella classifica generale con 14’56” di vantaggio sul belga Marcel Janssens.
La stagione seguente, passato a difendere i colori della Helyett, non è delle migliori per il transalpino che riesce comunque a vincere una tappa e la classifica generale della Quatre Jours de Dunkerque e al Grand Prix Marvan oltre al GP di Lugano, al GP Martini ed in diverse Sei giorni. Al Tour è però costretto al ritiro.
Jacquot è un autentico sogno proibito di molte signore, ma il francese sceglie Jeanine, moglie del suo medico di sei anni più grande. Dopo una corte serrata la donna divorzia ed i due si sposano nel 1958 quando lui ha 24 anni e lei 30 e due figli, Alain e Annie.
Anquetil secondo al Giro d’Italia 1959
Nel 1959 il francese è protagonista al Giro d’Italia vincendo la seconda tappa, a cronometro, a Salsomaggiore Terme indossando per un giorno la maglia rosa perdendola, all’Abetone a favore di Charly Gaul. Il francese è secondo nella cronometro di Ischia alle spalle di Antonino Catalano e terzo nella tappa di San Marino ed il 31 maggio, sul traguardo di Bolzano in cui a vincere è Miguel Poblet, si riprende la maglia rosa. Il 4 giugno è primo nella cronometro individuale da Torino a Susa consolidando la sua leadership ma due giorni dopo, nella Aosta-Courmayeur è Charly Gaul a spazzare via tutti gli avversari con il francese che perde la maglia completando la corsa al secondo posto della generale staccato di addirittura 6’12” dal lussemburghese.
Anquetil terzo al Tour 1959
Al via del Tour de France il francese è terzo nella tappa di Nantes, quarto a Saint-Gaudens, quinto al Puy de Dôme e secondo nella tappa a cronometro di Dijon dietro a Roger Rivière. Pur senza cogliere vittorie, Jacques chiude la corsa al terzo posto assoluto dietro a Federico Bahamontes e Henry Anglade.
Nel 1960 il francese prende parte al Giro di Romandia cogliendo il secondo posto nella tappa di Montana, vinta da Romeo Venturelli e vince la cronometro conclusiva di Nyon completando la corsa all’ottavo posto della generale a 15’04” da Louis Rostollan.
Anquetil vince il Giro d’Italia 1960
Al via della corsa rosa il transalpino è secondo nella cronometro individuale di Sorrento dietro a Venturelli ed il giorno seguente, nella tappa di Campobasso la vittoria va a Miguel Poblet ed il francese conquista la maglia rosa. Nella tappa di Rimini la maglia passa sulle spalle del belga Jos Hoevenaers e nella crono di Cave di Carrara Jacques è primo assieme a Poblet e davanti a Gaul recuperando terreno nella generale. Il 2 giugno nella cronometro individuale da Seregno a Lecco è primo con 1’27” di margine su Ercole Baldini conquistando la rosa e conservandola sino al termine della corsa chiusa al primo posto assoluto con solo 28″ su Nencini.
Nel 1961 il francese parte forte conquistando la vittoria nella sesta tappa della corsa, laa cronometro di Vergèze, alla Parigi-Nizza con 1’12” di margine sull’olandese Ab Geldermans indossando la maglia di leader della corsa. Anquetil conquista il successo nella generale con 1’59” di margine sul connazionale Joseph Groussard.
Jacques secondo al Giro 1961
Al via del Giro d’Italia il maggio è primo nella cronometro individuale da Castellana Grotte a Bari con 2’59” di margine su Guillaume Van Tongerloo ed il giorno successivo si veste di rosa. Anquetil resta in testa al Giro sino alla tappa di Firenze quando deve cedere la maglia ad Arnaldo Pambianco che conquista il successo finale proprio davanti al francese che chiude secondo.
Jacques Anquetil vince il Tour de France 1961
Al via della Grande Boucle, l’idolo di casa parte subito forte: è primo nella seconda semitappa, la cronometro di Versailles infliggendo a tutti distacchi spaventosi, il secondo è Albert Theophile Louis Auguste Bouvet a od oltre due minuti. Jacques si veste di giallo e tiene la maglia sino al termine della gara, vincendo la tappa di Périgueux e chiudendo secondo a Juan-les-Pins, a Grenoble e nella frazione conclusiva di Parigi. Anquetil vince il suo secondo Tour davanti a Guido Carlesi staccato di oltre dodici minuti. Sul podio riceve fischi dal pubblico e allora col premio vinto compra una barca che chiama Sifflets, fischi.
Jacquot, come in tanti lo chiamano, è un ciclista diverso dagli altri: Mangia, beve e fumava ed il suo stile di vita a volte bohemien non piace a molti che lo accusano di “non conoscere la mattina” infatti non ama allenarsi presto ma la sua giornata inizia a mezzogiorno per finire ben dopo la mezzanotte fra ore piccole e piacevoli tentazioni ma il suo talento sterminato riesce a sopperire a quegli allenamenti “saltati”.
Jacques Anquetil vince il Tour de France 1962
Alla Grande Boucle del ’62 il francese, passato a difendere la maglia della Saint-Raphaël di Raphaël Géminiani, conquista il successo nell’ottava tappa, la cronometro di La Rochelle davanti ad Ercole Baldini e nella ventesima tappa, la cronometro individuale da Bourgoin a Lione è primo con 2’59” di margine su Baldini vestendo in quell’occasione la maglia gialla e chiudendo la corsa al primo posto davanti a Jozef Planckaert conquistando il suo terzo Tour.
Il 1963 è un anno storico per il transalpino che vince una tappa e la generale del Critérium National de la Rout davanti a Raymond Poulidor così come alla Parigi-Nizza quando è primo nella crono di Vergèze conquistando il successo nella generale davanti a Rudi Altig.
Jacques Anquetil vince la Vuelta a España 1963
Al via per la seconda volta in carriera della corsa a tappe iberica, il francese vince la seconda semitappa, naturalmente una cronometro, da Mieres Gijón “bastonando” tutti gli avversari con Aldo Moser secondo al oltre due minuti. Il francese mette le mani fin da subito sulla corsa, conserva la maglia sino al termine della manifestazione precedendo 3’06” lo spagnolo José Martín Colmenarejo della Faema. Il francese diventa così il primo corridore della storia ad ottenere la “tripla corona” ovvero il successo in tutte e tre le grandi corse a tappe.
Jacques dirompente e a tratti incomprensibile nonostante i risultati non riesce ad attirare pienamente la passione viscerale della gente che gli preferisce Raymond Poulidor. Anquetil freddo e calcolatore sui pedali è amante, invece, degli eccessi fuori dalle gare.
Jacques Anquetil vince il Tour de France 1963
“L’Airone biondo” prende il via della Grande Boucle come favorito dei pronostici. Il 28 giugno vince la tappa di Angers staccando di 45 secondi il connazionale e rivale Raymond Poulidor,è secondo nella frazione di Aurillac dietro a Rik Van Looy e si impone a Bagnères-de-Bigorre davanti a José Pérez Francés. Il 10 luglio Jacques vince la tappa di Chamonix davanti a Alejandro Martín Bahamontes conquistando la maglia di leader della corsa. Proprio lo spagnolo diventa il rivale più credibile per la vittoria finale ma il francese resta solidamente al comando conquistando la vittoria anche nella crono di Besançon in cui rifila oltre due minuti all’iberico. A Parigi la vittoria va quindi al francese con 3’35” di margine su Bahamontes e per Jacques è la quarta volta e terza consecutiva che si impone nella corsa di casa.
Il 1964 parte subito forte per il biondo che dopo aver chiuso al sesto posto nella classifica generale della Parigi-Nizza vinta da Jan Janssen, il 21 marzo conquista la vittoria nella Gand-Wevelgem battendo in una volata ristretta Yvo Molenaers.
Anquetil vince il Giro d’Italia 1964
Al via della corsa rosa, il 20 maggio fa sua la vittoria nella cronometro da Parma a Busseto con 1’23” di margine su Ercole Baldini impadronendosi della maglia di leader della corsa. Il francese si trova, lungo le strade della penisola, un rivale inaspettato: l’esordiente Italo Zilioli. L’italiano non molla, da filo da torcere a Jacques che solamente nella Cuneo-Pinerolo, complice una crisi di fame di Italo, riesce a liberarsi del rivale conquistando il successo finale con 1’22” di margine proprio su Zilioli. E’ la seconda vittoria al Giro per il francese che pochi mesi dopo farà una rara doppietta con il successo al Tour.
Jacques Anquetil vince il quinto Tour de France
Anquetil è pronto a scrivere il suo nome nell’olimpo del ciclismo quando parte per la Grande Boucle. Lungo le strade di casa il rivale è “PouPou” Poulidor. La battaglia tra i due transalpini è mozzafiato. Anquetil si impone nella tappa di Montecarlo davanti a Tom Simpson, Poulidor vince a Luchon staccando il rivale di 1’43” e Jacques vince la cronometro di Bayonne rifilando 37 secondi a Poulidor. E’ una sfida sul filo dei secondi senza risparmio di colpi ma a Parigi a trionfare, per la quinta volta in carriera e quarta consecutiva è “L’Airone biondo” per soli 55 secondi sul connazionale in quello che, sino a quel momento, è il minimo distacco di sempre al Tour.
Il “Grande Normalizzatore“, altro soprannome affibbiatogli e che rispecchia il suo mondo pragmatico di correre, entra nella leggenda nonostante le difficoltà contro scalatori come Gaul, Poulidor e Bahamontes.
Nel 1965 il bel Jacques si accasa alla Ford France ottenendo quattordici vittorie tra cui la cronometro di Bagnols-sur-Cèze alla Parigi-nizza dove chiude al primo posto della classifica generale con2’18” sul tedesco Rudi Altig.
Anquetil vince Delfinato e Bordeaux-Parigi
Al via del Giro del Delfinato, il francese vince la tappa di Oyonnax precedendo Raymond Poulidor e conquistando la leadership della corsa. Il biondo fa sua la frazione di Chambery e la crono di Romans-sur-Isère sempre davanti a PouPou conquistando la vittoria finale con 1’43” sul connazionale. Terminata la corsa, verso le diciassette, prende un volo messo a disposizione addirittura dal presidente De Gaulle, arriva a Bordeaux alle 20 per disputare Bordeaux-Parigi, maratona di oltre 500 km in linea, con parenza poco dopo, maratona di oltre 500 km in linea. Senza aver in pratica chiuso occhio coglie, regalando autentico spettacolo, una sontuosa vittoria entrando in prima posizione nel Parco dei Principi, sede d’arrivo, con il pubblico francese che deve prendere atto della grandezza del “Normalizzatore” che tagli l’arrivo anticipando Stablinski e Simpson.
Anquetil ed il “non” Tour del ’65
Alla vigilia del Tour 1965, al quale Jacquot non è al via in quanto infortunato, invita a cena tutti i big della Grande Boucle e, terminato il pasto, estrae dalla tasca un libretto degli assegni: “amici non verserò una goccia di inchiostro, metterete voli la cifra! Io la rispetterò a patto che Poulidor non vinca!” queste le sue parole secondo la “leggenda” ed a vincere è Gimondi.
Anquetil e la vittori alla Liegi-Bastogne-Liegi 1966
L’anno successivo conquista la generale del Giro di Sardegna con un margine di 35″ su Graziano Battistini e mette in bacheca la prima ed unica vittoria in una classica. Il 2 maggio 1966 lungo un percorso di 253 km se ne va in fuga solitaria nella Liegi-Bastogne-Liegi, lui che ha sempre snobbato le classiche, tagliando l’arrivo con 4’53” di margine sul belga Victor Van Schil. Carattere bizzarro, Anquetil rifiuta di sottoporsi al controllo antidoping con la vittoria che viene consegnata al belga ma, mesi dopo “restituita” al transalpino.
Anquetil vince anche la Parigi-Nizza , la quinta della sua carriera, davanti al rivale Poulidor ed al Giro d’Italia è secondo nella tappa di Parma ed in quella di Moena restando costantemente ai vertici della generale e completando la corsa al terzo posto assoluto a 4’40” da Gianni Motta. Al Tour è costretto anzitempo al ritiro.
La sua carriera volge al termine e nel 1967 passa alla BIC riuscendo comunque a vincere la classifica generale della Volta Ciclista a Catalunya davanti all’iberico Antonio Gómez Del Moral. Al Giro d’Italia corre molto bene completando la corsa ancora al terzo posto dietro a Gimondi e Balmamion.
L’anno seguente è primo al Gran Prix du Petit Varois ed al Trofeo Baracchi con Felice Gimondi mentre chiude al quarto posto il Giro di Lombardia dietro a Gimondi, Merckx e Poulidor.
Il 1969 è il suo ultimo anno da professionista in cui coglie la vittoria nella classifica generale della Vuelta al País Vasco davanti a Francisco Gabica.
Anquetil e la vita privata
Sceso di sella Anquetil vanta cinque Tour de France, due edizioni del Giro d’Italia, una Vuelta e cinque volte Parigi-Nizza. Passa molto tempo nella sua tenuta a Ambreville-sous-les-Monts e matura la volontà di avere un figlio ma Jannie non può farlo diventare padre causa di un intervento irreversibile.
La moglie decide di “concedere” all’amato marito la figlia Annie ed il frutto di queste notti d’amore è Sophie ma non è finita qui: tra le braccia di Jacquot a cadere è anche Dominique, moglie di Alain, l’altro figlio di Jeanine e da questa relazione nasce, nel 1986, Christopher. Dopo una vita vissuta spericolatamente Anquetil si ammala di cancro allo stomaco e muore a soli 53 anni, il 18 novembre 1987. La leggenda vuole che quando a far visita al campione morente è Poulidor, Anquetil lo saluta dicendo ” “Vedi Raymond, anche stavolta arrivi secondo”
La salma del campione è e sepolta nel cimitero di Quincampoix.