Giovanni Cavalcanti ciclista emiliano, la storia
Giovanni Cavalcanti ciclista emiliano, gregario fidato di Felice Gimondi e decimo al Giro d’Italia 1971
Giovanni Cavalcanti, detto “Gino”, nasce a Sant’Agata sul Santerno, in provincia di Ravenna, il 17 novembre 1943. Dopo le categorie giovanili passa dilettante vestendo la maglia della Società Ciclistica Massese per poi vestire i colori della S.C. Rinascita Ravenna con cui nel 1965 conquista il Trofeo Minardi, la Coppa Armati a Rimini ed il Campionato Emiliano a Ravenna.
Nel ’66 Giovanni vince la Coppa Arcangeli a Forli mentre l’anno seguente è primo nella frazione inaugurale del Giro del Friuli-Venezia Giulia, vince il l Gran Premio Cerveteri e fa sua la nona tappa del Tour de l’Avenir con arrivo a Clermont-Ferrand davanti al belga Pintens. Nel 1968 Giovanni Cavalcanti conquista due tappe del Giro delle Antiche Romagne e completa il Tour de l’Avenir al 28esimo posto finale.
Le sue qualità di passista e la sua pedalata rotonda non passano inosservati tra gli addetti ai lavori e nel 1969 passa professionista con la Gris 2000 diretta da Diego Ronchini con cui è terzo a G.P. Castrocaro Terme ed al Giro d’Italia si distingue per l’ottavo posto nella tappa dolomitica di Cavalese completando la corsa al 21esimo posto. Nel ’70 passa alla Salvarani lavorando come gregario di Felice Gimondi e al Giro d’Italia completa la corsa al diciottesimo posto.
Giovanni Cavalcanti decimo al Giro d’Italia 1971
L’anno seguente passa alla Filotex con cui è quarto al G.P. Castrocaro Terme ed al Giro d’Italia coglie qualche piazzamento di tappa e mette in mostra una grande costanza di rendimento che gli consente di completare la corsa rosa al decimo posto finale a 14’22” dallo svedese Gösta Pettersson in quella che resterà la sua migliore performance nella corsa rosa. Selezionato per i Campionati del Mondo di Mendrisio completa la corsa al 52esimo posto.
Nel ’72 Giovanni Cavalcanti è quinto al Giro dell’Appennino e l’anno seguente passa alla Bianchi diventando, di fatto, uno degli uomini di fiducia di Gimondi. Cavalcanti è un atleta intelligente e leale, doti che vengono particolarmente apprezzate in gruppo e gli valgono la seconda convocazione in maglia azzurra per i Mondiali di Gap.
Nel 1975 “Gino” è ottavo al Giro di Romagna e tredicesimo al Giro dell’Umbria mentre l’anno successivo sfiora il successo di tappa al Tour de France di Albi andando in fuga con l’olandese Gerrie Knetemann venendo però superato nella volata a due. Ad agosto Cavalcanti è quarto al Giro dell’Umbria e a settembre al Giro del Veneto alle spalle di Roland Salm, Giancarlo Polidori e Wladimiro Panizza.
Al termine della stagione sportiva 1979 Giovanni Cavalcanti chiude la sua carriera professionistica.