Gianni Motta vincitore del Giro d’Italia 1966
Gianni Motta ciclista lombardo, vincitore del Giro d’Italia 1966, terzo al Tour de France 1965 e del Giro di Lombardia 1964
Gianni Motta nasce a Groppello d’Adda, una frazione di Cassano d’Adda, in provincia di Milano, 13 marzo 1943 in un’Italia di guerra, primo figlio di Regina ed Enrico. La mamma è casalinga, il padre agricoltore, Gianni molla la scuola dopo la quinta elementare: a casa servono braccia per portare avanti la cascina di famiglia. Sogna di fare il musicista.
Quando ha 14 anni decide di provare il lavoro di pasticcere presso la, guarda i casi del destino, industria dolciaria Motta, marchio storico della città meneghina. Da Cassano d’Adda al luogo di lavoro ci sono 60 chilometri e, per spostarsi, Gianni scopre la bicicletta, una Atala Condorino. Pedala bene e deciso in quegli spostamenti mattutini per recarsi al lavoro e serali, per tornare a casa. Pedala talmente bene che qualcuno lo segnala al patron Macchi della Faema che sponsorizza diverse squadre giovanili della zona.
Nel 1959 Gianni entra tra gli esordienti passando poi agli allievi. Ha talento e lo mette in mostra, quel “biondino”. Vince 39 corse in tre stagioni tra gli allievi tra cui il titolo di campione nazionale di categoria.
Nel 1963 passa tra i dilettanti sotto la guida del grande Vittorio Seghezzi con la maglia della Faema vincendo una tappa e la classifica generale del Giro della Valle d’Aosta davanti a Luciano Galbo e Adriano Passuello.
Il “biondino di Groppello d’Adda” capisce presto che il ciclismo può essere la via per il riscatto sociale. Rifiuta di partecipare alla Corsa della Pace e la convocazione in nazionale per la 100 chilometri ai Mondiali di Ronse, cosa che pagherà negli anni a seguire venendo bollato come “svogliato” e con l’esclusione dalla prova in linea individuale.
A meno di 21 anni, Motta passa tra i professionisti della Molteni. Prende parte alla prima gara a febbraio ed il 9 maggio conquista il primo successo in carriera al Giro di Romandia nella cronometro di Le Locle davanti al compagno di squadra Guido De Rosso.
Gianni Motta quinto al Giro d’Italia 1964
Al via del Giro d’Italia il milanese ottiene diversi piazzamenti, è terzo a Pedavena dietro a Mugnaini e Zilioli e a Pinerolo dietro a Bitossi e Adorni. Gianni conquista il successo della 21esima e penultima frazione da Torino a Biella davanti a Franco Bitossi e Italo Zilioli. Motta corre da grande e completa la corsa al quinto posto a 2’38” da Anquetil.
Ad agosto Motta conquista la Coppa Bernocchi battendo in una volata a quattro Cribiori, Galbo e De Rosso, il G.P. Besana ed il G.P. Molteni ad Arcore.
Gianni Motta vince il Giro di Lombardia 1964
A settembre è al via dei Campionati del Mondo di Sallanches completando al 38º posto la prova i linea ed 17 ottobre è al via del Giro di Lombardia. Il favorito è Jo de Roo, vincitore delle ultime due edizioni con Adorni, De Rosso, Zilioli, Poulidor, Van Looy e Simpson. Dopo che de Roo fa il diavolo a quattro, sul Ghisallo è Motta a rimpere gli indugi scremando il gruppo. Sul Passo d’Intelvi è ancora Motta ad allungare restando con il solo Simpson e scollinando con 45 secondi di margine sugli inseguitori. A 20 chilometri dal traguardo, all’altezza di Moltrasio, Motta saluta il britannico e va a conquistare la vittoria in solitaria.
Gianni vince anche il Trofeo Baracchi a fine stagione accoppiato a Giacomo Fornoni. Nel 1965 Gianni vince la Sei Giorni di Milano con Rik Van Steenbergen a febbraio.
Gianni Motta e l’incidente al Giro di Romandia
Nel maggio 1965, Motta è al via del Giro di Romandia e durante una tappa, mentre si trova in fondo al gruppo. un’auto con a bordo dei giornalisti lo sbatte per terra passandogli addirittura sopra. Nell’incidente riporta problemi seri alla gamba e deve rinunciare al Giro. L’indicente ne condizionerà non poco la carriera.
Gianni Motta terzo al Tour de France 1965
A giugno il lombardo conquista la seconda frazione del G.P. du Midi-Libre e viene schierato per la prima volta al via del Tour de France dove pur non trovando successi di tappa corre tra i big ottenendo diversi piazzamenti di tappa: è secondo a Châteaulin alle spalle di Poulidor, terzo a Bagnères-de-Bigorre alle spalle di Jimenez e Foucher, secondo nella Gap-Briançon dietro a Joaquín Galera e a Parigi alle spalle di Gimondi. Motta completa la corsa al terzo posto finale dietro a Felice Gimondi e Raymond Poulidor.
Nel 1966 Motta vince nuovamente la Sei Giorni di Milano con Peter Post per poi conquistare il Grand Prix de Monaco ed il Giro di Romagna davanti a Dino Zandegù.
Gianni Motta vince il Giro di Romandia 1966
Al via del Tour de Romandie, Motta è secondo nella frazione di Haute-Nendaz dietro a Bitossi e vince la seconda tappa in linea con arrivo a Losanna davanti a Raymond Delisle conquistando il successo finale con 2’32” sul francese.
Gianni Motta vince il Giro d’Italia 1966
Al via del Giro ’66 Motta vuole vendicare l’assenza dell’anno prima ma la concorrenza è agguerrita con
Jacques Anquetil in forma strepitosa, Adorni vincitore in carica e Gimondi in giallo l’anno prima oltre allo scalatore Julio Jimenez. Proprio lo spagnolo conquista la maglia rosa nella seconda tappa da
Imperia a Monesi staccando tutti in salita con Anquetil staccatissimo per una doppia foratura nella frazione iniziale. Nella crono di Parma tappa e maglia vanno ad Adorni. Il 2 giugno nella Arona-Brescia Motta manda fuori giri Adorni: la tappa va a Jimenez e la maglia a Gianni. Il milanese corre il resto del Giro a difesa del primato e a Trieste, ultima tappa, chiude al primo posto della generale con 3’57” su Zilioli e 4’40” su Anquetil.
Ad agosto Gianni conquista la vittoria della Tre Valli Varesine mettendosi alle spalle Michele Dancelli e Felice Gimondi. Al Campionato del Mondo del Nürburgring vinti dal tedesco Rudi Altig chiude ai piedi del podio.
Nel ’67 a febbraio fa tripletta alla Sei giorni di Milano, alvecchio “Palasport”, con Peter Post, a marzo vince la Milano-Torino davanti a Bitossi e a maggio conquista la tappa di Les Diablerets al Giro di Romndia.
Gianni Motta vince il Tour de Suisse 1967
Al via del Giro di Svizzera, Motta è secondo nella tappa iniziale alle spalle di Daniel Van Ryckeghem si impone nella seconda frazione da Vaduz a Silvaplana davanti all’elvetico Robert Hagmann conquistando la maglia di leader della corsa ed il giorno seguente nella Silvaplana-Locarno su Dieter Puschel. Motta vince la classifica generale con 4’46” su Rolf Maurer.
Ad agosto Motta conquista la Tre Valli Varesine con 19 secondi di vantaggio su Giorgio Zancanaro.
Nonostante i tutto sommato buoni risultati, Motta inizia una personalissima via Crucis legata all’incidente del ’65. Gianni soffre come un cane ogni volta che sale in bici, la coscia sinistra si gonfia e duole; gli viene suggerita un’operazione per miopatia. Un successivo esame a Milano rivela una lesione traumatica alla arteria iliaca sinistra. La carriera del ciclista è a rischio ma, su consiglio del dottor Modesti, si rivolge al chirurgo padovano, professor Cevese che lentamente lo porta a risalire la china.
Nel 1969 il milanese corre per la Sanson e vince il Gran Premio Campagnolo, la seconda prova Escalada a Montjuïc conquistando anche la classifica generale davanti a Gimondi e allo spagnolo Luis Ocaña oltre al Giro dell’Emilia davanti a Bitossi. Nel ’70, passato alla Salvarani, dopo aver meditato il ritiro e aver avviato un’attività commerciale vede le sue azioni risalire. Motta procede con il rietro alla forma passo passo e xonquista il Giro dell’Umbria davanti a Renato Laghi, la Tre Valli Varesine battendo in una volata a due Eddy Merckx, il Giro dell’Appennino battendo Pierfranco Vianelli e la prima prova dell’Escalada a Montjuïc.
Ritrovata la forma fisica è la testa che viene un po’ a mancare al lombardo, le iniziative imprenditoriali lo allontanano mentalmente dalle corse nonostante la pressione di Luciano Pezzi che lo esorta a pensare al ciclismo come ancora il suo futuro.
Nel 1971 vince la prima tappa alla Tirreno-Adriatico sull’arrivo di Fiuggi vestendo la maglia di leader per un giorno e chiudendo al settimo posto della classifica finale a 3’16” da Italo Zilioli.
Gianni Motta vince il Giro di Romandia 1971
A marzo conquista il Giro della Provincia di Reggio Calabria davanti a Marcello Bergamo e a maggio è al via del Tour de Romandie e l’8 maggio conquista il successo nella tappa da Friburgo a Sierre davanti al belga Pieter Nassen prendendo anche la maglia di leader della corsa svizzera e nella successiva frazione da Brissago a Lugano davanti a Guerrino Tosello. Motta nelle successive tappe si difende conquistando la vittoria finale davanti ad Antonio Salutini.
Nel ’72 a marzo sfiora la vittoria alla Milano-Sanremo staccato di nove secondi dal cannibale Eddy Merckx e a maggio conquista il successo nella seconda tappa del Giro d’Italia da Ravenna a Fermo. Nel ’73 vince la sesta frazione del Giro d’Italia e nel 1974, a soli 31 anni, dopo aver vinto una frazione del Giro di Puglia, decide di abbandonare l’attività professionistica. Sposato con Marilena, ha avuto due figlie, Paola e Laura e avviato un’attività di produzione di telai per biciclette da corsa.