Felice Gimondi ciclista bergamasco, la storia
Felice Gimondi ciclista bergamasco vincitore di tre Giri d’Italia, di una Vuelta, del Tour de France 1966 e Campione del Mondo 1973
Felice Gimondi nasce a Sedrina, in provincia di Bergamo, il 29 settembre 1942. Figlio di una postina e di un camionista, si avvicina al ciclismo entrando nella categoria allievi con la maglia dell’U.S. Sedrianese. Il primo successo per Felice arriva nella Bergamo-Celana nel 1960 e due anni dopo passa dilettante mettendo in mostra interessantissime qualità.
Nel 1964 il bergamasco vince il Giro del Friuli Venezia Giulia ma il suo talento esplode l’anno seguente quando, al Tour de l’Avenir è autentico mattatore. Felice Gimondi è primo nella tappa di Toulon davanti allo spagnolo Ramón Mendiburu e secondo nella cronometro individuale di Foix-sur-Ariège dietro al francese Désiré Letort conquistando la vittoria davanti al francese Lucien Aimar.
Selezionato per ii Giochi olimpici di Tokyo chiude al trentatreesimo posto la prova su strada vinta dal connazionale Mario Zanin.
L’anno successivo Felice passa al professionismo nelle file della Salvarani guidata da Luciano Pezzi. Ad aprile è secondo alla Freccia Vallone, battuto in volata da Roberto Poggiali, e a maggio prende parte al Giro di Romandia cogliendo il secondo posto nella tappa di Crans Montana e chiudendo la corsa al quarto posto finale dietro ad Adorni, Maurer e Hagmann e dimostrandosi atleta valido anche “al piano superiore”.
Felice Gimondi terzo al Giro d’Italia 1965
Il nativo di Sedrina viene selezionato per il Giro d’Italia e, dopo aver colto qualche bel piazzamento, è secondo nella cronometro di Taormina vinta da Adorni riuscendo ad entrare tra i big della corsa. Dopo il sesto posto sull’arrivo di Madesimo, Gimondi completa la corsa rosa al terzo posto finale alle spalle del suo capitano Adorni e di Zilioli, non male per un esordiente.
Felice Gimondi vince il Tour de France 1965
Al via della Grand Boucle, in sostituzione del gregario Battista Babini, parte come spalla di Vittorio Adorni ed è primo nella terza frazione da Roubaix a Rouen davanti al britannico Michael Wright conquistando la maglia gialla. Nella tappa di La Rochelle la maglia va sulle spalle di Bernard Van De Kerckhove e Gimondi scivola al quarto posto della generale. Due giorni dopo, il bergamasco è sesto a Bagnères-de-Bigorre e si riprende la maglia gialla nel giorno in cui Adorni è costretto al ritiro. Nella tappa del Mont Ventoux, Raymond Poulidor le prova tutte per scattare l’italiano che perde 1’38” mantenendo la leadership della corsa. Nella diciottesima frazione, la cronometro da Aix-les-Bains a Le Revard a vincere è Gimondi che recupera altri 23″ di vantaggio su Poulidor. Quatto giorni più tardi è ancora una prova contro l’orologio, da Versailles a Parigi, a sancire il successo del bergamasco che nella classifica finale precede di 2’40” il francese.
Dopo le fatiche della Grande Boucle, Gimondi ad agosto è terzo alla Tre Valli Varesine dietro a Gianni Motta e Michele Dancelli.
Nel 1966 Gimondi parte bene vincendo il GP Valsassina a febbraio davanti a Vito Taccone e chiudendo tredicesimo alla Tirreno-Adriatico vinta da Dino Zandegù a marzo, mese in cui è anche terzo al Giro di Toscana vinto da Rudi Altig.
Felice Gimondi vince la Parigi-Roubaix 1966
Dopo aver chiuso al decimo posto il Giro delle Fiandre, il bergamasco il 17 aprile 1966 è al via della Parigi- Roubaix tra pioggia e dal gelo. Il capitano della Salvarani va in fuga solitaria lungo i settori di pavé percorrendo 43 chilometri in avanscoperta e scavando un solco enorme. Al traguardo Felice taglia l’arrivo con 4’08” di anticipo rispetto al secondo classificato, l’olandese Jan Janssen.
Una settimana più tardi, Felice conquista la vittoria anche nella Parigi-Bruxelles con 25″ di vantaggio su Willy Planckaert.
Gimondi quinto al Giro 1966
Al via della corsa rosa dove si era imposto dodici mesi prima, Gimondi non ha il colpo di pedale dell’anno precedente ma, nonostante ciò, coglie diversi piazzamenti parziali restando sempre con i migliori della corsa. Il bergamasco trionfa nel tappone dolomitico di Belluno davanti ad Adorni completando la corsa al quinto posto finale a poco meno di sette minuti da Gianni Motta.
Dopo aver saltato il Tour de France, si esalta nelle “classiche” italiane chiudendo secondo al Trofeo Matteotti dietro a Taccone, ottavo alla Tre Valli Varesine e primo alla Coppa Placci precedendo Aldo Pifferi.
Felice Gimondi vince il Giro di Lombardia 1966
Ad ottobre il campione della Salvarani trova il colpo di pedale buono per vincere in sequenza, la Corsa Coppi, la Coppa Agostoni e, il 22 del mese, il Giro di Lombardia nel Velodromo di Como. La volata finale viene lanciata da Dancelli che viene superato da Merckx ma è Gimondi il più forte riuscendo a superare il Cannibale di mezza ruota.
Al via della stagione 1967, Gimondi è quarto alla Milano-Sanremo vinta da Merckx ed al Giro delle Fiandre in cui trionfa Zandegù.
Felice Gimondi vince il Giro d’Italia 1967
Al via della corsa rosa, Felice corre di rimessa, è settimo sull’Etna, terzo nella tappa di Cosenza dietro a Jean Stablinski e Zandegù e quinto nella cronometro di Verona vinta da Ole Ritter. La zampata definitiva la assesta nella terzultima tappa con arrivo a Tirano dopo aver scalato il Tonale e l’Aprica. E’ proprio sul Tonale che Gimondi fa il diavolo a quattro assieme a Gianni Motta per poi attaccare la maglia rosa, Anquetil, lungo la salita che porta all’Aprica. Il successo di tappa va al toscano Marcello Mugnaini davanti a Manuel Martin, Giampaolo Cucchietti ed allo stesso Gimondi che rifila 4’09” al francese conquistando la maglia rosa.
Gimondi settimo al Tour de France 1967
Non pago, il bergamasco prende parte al Tour de France, con l’obiettivo del successo finale. Nella decima tappa, da Divonne les Bains a Briançon, Gimondi conquista la vittoria davanti all’iberico Julio Jimenez salendo al quinto posto della generale, E’ poi secondo nella frazione con arrivo a Carpentras dietro all’olandese Janssen ma nella sedicesima tappa, lungo i Pirenei, perde terreno a causa di problemi intestinali. Nella ventesima tappa conquista la vittoria in solitaria al Puy-de-Dôme con quasi cinque minuti sul francese Henri Rabaute risalendo al settimo posto della generale, posizione in cui completa la corsa.
Dopo aver chiuso al quarto posto il campionato italiano, a settembre Gimondi è primo al Giro del Lazio e al Grand Prix des Nations e ad ottobre ottiene il terzo posto all’Escalada a Montjuich dietro a Poulidor e Galera, la vittori al GP di Lugano ed è secondo al Giro di Lombardia alle spalle di Franco Bitossi.
Nel 1968, sempre il maglia Salvarani, Felice alla Tirreno-Adriatico completa la corsa al decimo posto a 2’17” da Claudio Michelotto e ad aprile è terzo alla Gand-Wevelgem alle spalle di Walter Godefroot e Willy Van Nest e quarto alla Freccia Vallone alle spalle di Rik Van Looy, José Samyn e Jan Janssen.
Felice Gimondi vince la Vuelta a España 1968
Al via della Vuelta a España, il bergamasco è quarto nella cronometro di Saragozza, a Gijón e nella quattordicesima tappa da Santander a Vitoria è nuovamente quarto stappando la maglia amarillo dalle spalle José Pérez Francés. Nella cronometro di Tolosa Gimondi è nuovamente primo completando la corsa al primo posto finale con un margine di 2’15” su Francés. Felice Gimondi diventa il secondo ciclista nella storia in grado di vincere le tre grandi corse a tappe dopo Jacques Anquetil.
Gimondi terzo al Giro del ’68
Al via del Giro d’Italia, il bergamasco è quarto nella tappa del Monte Grappa e primo nella cronometro individuale da Cesenatico a San Marino davanti a Merckx. Gimondi completa il giro al terzo posto a 9’05” dal vincitore Merckx nonostante in un controllo antidoping, effettuato al termine della ventunesima tappa. Felice viene declassato ma riesce a dimostrare la sua innocenza venendo reintegrato negli ordini d’arrivo.
Ad agosto conquista il titolo di campione italiano in linea tagliando l’arrivo con oltre cinque minuti di vantaggio su Taccone e nello stesso mese è terzo alla Parigi-Lussemburgo dietro a Dancelli e Marino Basso. A settembre chiude al secondo posto la Volta Ciclista a Catalunya a 33″ da Merckx e ad ottobre è settimo al Giro di Lombardia.
Nel 1969 ad inizio stagione è undicesimo alla Parigi-Nizza vinta da Merckx e a marzo chiude al secondo posto il Giro delle Fiandre alle spalle del cannibale. Ad aprile, Felice è quarto alla Parigi-Roubaix e settimo alla Liegi-Bastogne-Liegi.
A maggio prende parte al Giro di Romandia cogliendo due secondi posti sui traguardi di La Chaux-de-Fonds e Porrentruy, completando la corsa con la vittoria finale con 11 secondi di margine su Adorni.
Felice Gimondi vince il Giro d’Italia 1969
Al via della corsa rosa, Gimondi è uno degli atleti accreditati per il successo assieme ad Eddy Merckx. E’ il belga a dominare la prima parte della corsa rosa ma, nella tappa con arrivo a Savona, viene escluso dalla gara dopo essere risultato positivo a un controllo anti-doping. La maglia rosa passa sulle spalle di Felice Gimondi che nelle seguenti frazioni governa il suo vantaggio chiudendo la corsa con la vittoria finale con 3’35” di margine su Claudio Michelotto.
Gimondi quarto al Tour de France 1969
Al via della Grande Boucle, il bergamasco è secondo nell’undicesima tappa da Briançon a Digne alle spalle del cannibale in maglia gialla ed il giorno seguente è primo ad Aubagne davanti all’iberico Andrés Gandarias salendo al terzo posto della generale. Felice Gimondi completa la corsa francese al quarto posto finale alle spalle di Merckx, Pingeon e Poulidor.
Ad agosto è secondo al Giro del Lussemburgo dietro a “solito” Merckx e a settembre è secondo all’Escalada a Montjuich alle spalle di Motta e primo al Giro dell’Appennino.
Nel 1970 Gimondi a marzo è terzo alla Tirreno-Adriatico vinta da Antoon Houbrechts ed in primavera è decimo alla Gand-Wevelgem e dodicesimo al Giro delle Fiandre.
Gimondi secondo il Giro d’Italia 1970
Al via del Giro d’Italia il bergamasco se la deve vedere come sempre con Merckx. Felice coglie diversi buoni piazzamenti parziali ma non riesce a conquistare la vittoria finale che, come d’abitudine, va al suo eterno rivale belga. Felice chiude secondo, staccato di 3’14”.
Dopo aver chiuso secondo al campionato italiano, ad agosto è primo al Trofeo Matteotti davanti a Vittorio Urbani e ai Campionati del Mondo su strada chiude al terzo posto dietro a Jean-Pierre Monseré e Leif Mortensen. A settembre è terzo alla Tre Valli Varesine dietro a Motta e Merckx.
L’anno successivo il bergamasco a inizio stagione è nono al Giro di Sardegna ed in primavera è impegnato nelle “classiche”. Chiude secondo alla Milano-Sanremo superato, neanche a dirlo, da Eddy Merckx ed è poi ottavo alla Parigi-Roubaix e nono alla Liegi-Bastogne-Liegi. Gimondi si consola con la vittoria al Grand Prix de Wallonie davanti a Walter Godefroot.
Gimondi settimo il Giro d’Italia 1971
Alla corsa rosa è tra i protagonisti ma non riesce a battagliare per il successo finale. Felice vince la tappa di San Vincenzo davanti all’olandese Rini Wagtmans ed è secondo nella frazione con arrivo a Tarvisio dietro a Zandegù. Gimondi ottiene un’altra vittoria nella tappa di Falcade davanti ad Herman Van Springel. Gimondi completa la corsa rosa al settimo posto a 7’30” da Gosta Petterson. A settembre coglie una bellissima vittoria al Giro del Piemonte davanti a Gianni Motta.
Nel 1972 alla corsa rosa ottiene due secondi posti di tappa e completa la corsa all’ottavo posto finale a 14’05” da Merckx. A giugno Gimondi conquista il titolo di campione italiano su strada davanti a Bitossi e Dancelli.
Felice Gimondi secondo al Tour de France 1972
Al via della Grande Boucle, Gimondi ritrova il miglior colpo di pedale ottenendo il terzo posto nella tappa da Bayonne a Pau dietro ai francesi Hezard e Guimard salendo al quarto posto della classifica generale. Il bergamasco è secondo a Briançon alle spalle del Cannibale e nella penultima tappa, la cronometro di Versailles, è secondo dietro al belga riuscendo a completare la Grande Boucle al secondo posto.
A settembre Felice conquista la vittoria nella Volta Ciclista a Catalunya davanti allo spagnolo José Antonio González.
Gimondi secondo il Giro d’Italia 1973
Nel 1973 Gimondi passa alla Bianchi-Campagnolo, sotto la guida di Giancarlo Ferretti, partendo bene e chiudendo terzo alla Milano-Sanremo alle spalle di De Vlaeminck e Wilmo Francioni. Ad aprile conquista la vittoria al Giro di Puglia davanti a Bitossi.
A maggio il bergamasco conquista il sesto posto al Giro di Romandia ed arriva al via del Giro d’Italia in ottima condizione di forma dovendosi però scontrare con il “solito” Merckx. Gimondi è secondo nella tappa di Iseo dietro a Gianni Motta e nella tappa di Benevento dietro a Roger De Vlaeminck. Felice vince la cronometro di Forte dei Marmi davanti ad Ole Ritter completando la corsa al secondo posto finale a più di sette minuti da Merckx.
A giugno Gimondi vince il GP di Forlì e ad agosto conquista la vittoria nella Coppa Bernocchi precedendo De Vlaeminck.
Felice Gimondi Campione del Mondo 1973
Il 2 settembre, a Barcellona, si corre la rassegna iridata su strada. Lungo il circuito del Montjuïc, Merckx resta contuso a causa di un sasso sollevato dal passaggio della corsa ma è lui a tentare l’allungo nell’undicesima tornata con Gimondi che prende la sua ruota seguito da Luis Ocaña, Domingo Perurena, Giovanni Battaglin, Joop Zoetemelk e Freddy Maertens.
Nel quindicesimo giro è ancora il Cannibale ad attaccare portandosi dietro ancora Gimondi, Ocaña e Maertens. Eddy sembra il più in forma di tutti ma il suo forcing non stacca i compagni di fuga. Gimondi marca a uomo il Cannibale, sente che può essere il suo giorno in quanto pare scorgere fatica nello sguardo e nella pedalata del belga. Si arriva alla volata finale ed è Maertens a lanciare lo sprint con Eddy che non riesce a seguirlo rapidamente. Gimondi supera tutti e taglia l’arrivo per primo conquistando la maglia iridata.
Gimondi vince il Giro di Lombardia 1973
Il neo campione del Mondo vince il Giro del Piemonte davanti a Marcello Bergamo, ad ottobre conquista il Trofeo Baracchi e, soprattutto, il Giro di Lombardia dove chiude al secondo posto a 4’15” dal vincitore Merckx ma il belga viene squalificato per positività all’efedrina venendo nominato vincitore un mese più tardi davanti ai belgi De Vlaeminck e Van Springel.
Felice Gimondi vince la Milano-Sanremo 1974
Il bergamasco inizia la stagione ’74 con il terzo posto al Trofeo Laigueglia dietro a Merckx ed Enrico Paolini ed i 18 marzo è al via della Classicissima tentando un attacco a 18 km dal traguardo che gli consente di guadagnare una trentina di secondi su tutti, portandosi dietro Joseph Huysmans e Marc Demeyer. Ad Arma di Taggia Gimondi prova il secondo allungo con Demeyer che inizialmente resiste ma poi alza bandiera bianca. Il bergamasco vola sul traguardo della città dei fiori tagliando l’arrivo con 1’53” su Eric Leman.
Al Giro d’Italia, Gimondi è ancora protagonista cogliendo il secondo posto nella tappa del Monte Generoso alle spalle di José Manuel Fuente, il terzo posto a Sella Valsugana ed a Bassano del Grappa completando la corsa al terzo posto dietro a Merckx e a Gianbattista Baronchelli. Ad ottobre Felice è primo alla Coppa Agostoni e secondo nell’A Travers Lausanne.
Nel 1975 il nativo di Sedrina è quinto alla Tirreno-Adriatico a 1’09” da De Vlaeminck e a marzo chiude quarto alla Settimana Catalana. Al Giro d’Italia Gimondi è sempre protagonista ottenendo il terzo posto nella frazione di Tivoli ed il secondo posto nella cronometro individuale di Forte dei Marmi alle spalle di Battaglin. Gimondi è anche secondo nella tappa di Baselga di Pinè completando la corsa rosa al terzo posto dietro a Fausto Bertoglio e Francisco Galdos.
Al via del Tour de France, Felice è quarto nella cronometro di Auch e conquista il successo il giorno seguente nella tappa con arrivo a Pau davanti a Roberto Poggiali. Felice è poi secondo a Pra-Loup alle spalle di Bernard Thévenet e terzo a Serre Chevalier dietro al francese e Merckx. E’ il Tour che segna il termine del dominio del Cannibale a favore di Thévenet e Gimondi completa la corsa al quinto posto salvo essere poi penalizzato di 10 minuti per essere risaultato positivo ad un controllo antidoping scivolando la sesto posto finale.
Felice Gimondi vince il Giro d’Italia 1976
Al Giro d’Italia il nativo di Sedrina è ancora tra gli uomini da battere dopo i tre podi ottenuti negli anni precedenti. Felice è secondo nella crono di Ostuni alle spalle del giovane Moser e secondo nella tappa di Arosio alle spalle di De Vlaeminck ed il giorno seguente, nella tappa di Lago Laceno si impossessa della maglia rosa. Nella tappa con arrivo alle Torri del Vajolet è quarto e la maglia passa sulle spalle di Johan De Muynck ma Gimondi vince la tappa con arrivo a Bergamo rosicchiando secondi al belga e nella crono di Arcore, penultima frazione, si riprende il segno del primato. Gimondi vince la corsa rosa con 19″ su De Muynck cogliendo il nono podio al Giro.
A settembre è primo alla Parigi-Bruxelles davanti al forte olandese Hennie Kuiper e l’anno seguente coglie il quarto posto al Giro di Romandia mentre al Giro d’Italia non va oltre al quindicesimo posto finale.
Il 1978 è l’ultimo anno da professionista per Gimondi che al Giro contribuisce in modo importante al successo finale di Johan De Muynck riuscendo a chiudere all’undicesimo posto finale. Al servizio della Bianchi-Faema anche nel 1979 è terzo al campionato italiano di omnium indoor.
Sceso di sella, “l’eterno secondo” (così soprannominato perchè “vittima” del dominio di Eddy Merckx) ricopre il ruolo di direttore sportivo alla Gewiss-Bianchi e poi quello di presidente della Mercatone Uno-Albacom, la squadra di Marco Pantani.
Il 16 agosto 2019, a 76 anni, mentre si trova in vacanza ai Giardini-Naxos muore mentre è in mare a causa di un malore.