Fabio Aru ciclista sardo, la storia
Fabio Aru ciclista sardo vincitore della Vuelta a España 2015 e campione italiano 2017 e quinto al Tour de France 2017
Fabio Aru nasce a San Gavino Monreale il 3 luglio 1990 ma è originario di originario di Villacidro. Da giovanissimo prova diversi sport ma, quando ha quindi anni, decide di dedicarsi al ciclismo. Tra gli juniores veste i colori del G.S. Sardegna Ozierese Carrera di Ozieri praticando sia la MTB che il ciclismo su strada.
E’ proprio nella mountain bike che spicca per le sue qualità venendo selezionato come riserva ai campionati del mondo in Val di Sole. Fabio ben figura anche nel ciclocross e nel 2008 conquista, su strada, il titolo di campione regionale juniores e prende parte al Giro della Lunigiana chiudendo la corsa al ventesimo posto.
Nel 2009 Fabio Aru passa under23 entrando nella Palazzago-Elledent-Rad Logistica di Olivano Locatelli prendendo parte al Giro Ciclistico della Valle d’Aosta Mont Blanc. L’anno successivo il sardo fa il suo esordio al Giro d’Italia U23 completando la corsa al tredicesimo posto a 12’23” da Carlos Alberto Betancur. Al Giro del Belvedere coglie il quinto posto a 33″ dal bielorusso Siarhei Papok ed è quarto nella classifica generale del Giro della Valle d’Aosta a 2’13” da Pëtr Ignatenko.
Aru vince il Giro della Valle d’Aosta 2011
Fabio Aru nel 2011 è nuovamente al via del Giro d’Italia U23 cogliendo il secondo posto nella tappa di Campo Imperatore alle spalle di Winner Anacona e completando la corsa al quarto posto finale a 57″ dal vincitore, Mattia Cattaneo. A giugno è secondo al campionato italiano di categoria alle spalle di Matteo Trentin e ad agosto è protagonista del Giro Ciclistico della Valle d’Aosta vincendo la cronometro di Champdepraz davanti a Kenny Elissonde e conquistando la vittoria finale con 1’22” di margine sullo statunitense Joe Dombrowski.
Aru vince il Giro della Valle d’Aosta 2012
A fine stagione Fabio firma un contratto con il team kazako Astana con validità partire dal 1º agosto 2012. Tra gli under23 è primo nella classifica generale della Toscana-Terra di ciclismo davanti al belga Tim Wellens e vince nuovamente la classifica generale Giro della Valle d’Aosta vincendo anche la frazione di Tavagnasco. Al Giro Ciclistico d’Italia è secondo nella tappa del Monte Terminillo ed in quella del Passo Gavia dietro a Joseph Dombrowski completando la corsa al secondo posto dietro proprio all’americano.
Aru fa il suo debutto tra i professionisti il 20 agosto 2012 nell’USA Pro Cycling Challenge, in Colorado, cogliendo il secondo posto nella tappa di Boulder alle spalle di Rory Sutherland e chiudendo al settimo posto della classifica dei giovani
Nel 2013 corre la sua prima intera stagione tra i professionisti e ad aprile è tra i protagonisti del Giro del Trentino dove, pur lavorando a supporto di Vincenzo Nibali, è quarto nella frazione di Sega di Ala e nella classifica general e primo nella classifica dei giovani.
Fabio viene schierato al via del Giro d’Italia a supporto dello Squalo delle Stretto riuscendo a vestire per quattro giorni la maglia bianca di miglior giovane. Aru è quinto nella penultima tappa con arrivo alle Tre Cime de Lavaredo in cui a vincere è Nibali che conquista anche la vittoria finale.
Al via del Giro dell’Austria il sardo coglie l’ottavo posto finale a 2’19” da Riccardo Zoidl e ad agosto è settimo alla Tre Valli Varesine vinta da Kristijan Đurasek.
Fabio Aru terzo al Giro d’Italia 2014
Nel 2014 Aru ad aprile è protagonista al Giro del Trentino e, schierato al via del Giro d’Italia a supporto di Michele Scarponi, è nono nella tappa di Montecopiolo salendo al quinto posto della generale con Cadel Evans che conquista la maglia rosa nel giorno in cui il capitano esce di classifica lasciando i gradi proprio al sardo. Nella cronometro di Barolo è Rigoberto Urán a prendere la testa della corsa ed il 25 maggio Aru vince la sua prima tappa al Giro sull’arrivo a Montecampione staccando tutti e salendo al quarto posto della graduatoria generale.
Nella cronoscalata del Monte Grappa Fabio è secondo dietro alla maglia rosa Nairo Quintana ed al termine della corsa è terzo alle spalle del colombiano e di Uran.
Fabio Aru quinto alla Vuelta a España 2014
Al via della corsa iberica “Il cavaliere dei quattro mori”, questo il suo soprannome, conquista la vittoria nell’undicesima frazione con arrivo a Santuario de San Miguel de Aralar con sei secondi di vantaggio su Alejandro Valverde salendo al settimo posto della generale. Fabio fa sua anche la tappa di Monte Castrove en Meis davanti a Chris Froome arrivando a Madrid al quinto posto della classifica finale a 4’48” dal vincitore Alberto Contador.
Fabio viene selezionato per il Mondiale di Ponferrada vinto da Michał Kwiatkowski concludendo al 34esimo posto e ad ottobre è quarto nella Milano-Torino vinta da Giampaolo Caruso e nono al Giro di Lombardia.
Nel 2015 prende parte alla Parigi-Nizza concludendo la corsa all’ottavo posto della classifica giovani ed a marzo è sesto alla Volta Ciclista a Catalunya vinta da Richie Porte.
Fabio Aru secondo al Giro d’Italia 2015
Al via della Corsa Rosa con i gradi di capitano, il sardo è terzo nella tappa dell’Abetone dietro a Jan Polanc e Sylvain Chavanel salendo al secondo posto della generale dietro a Contador.
Nella tredicesima tappa, da Montecchio Maggiore a Jesolo, Fabio è diciottesimo e recupera 36″ a Contador, che è vittima di una caduta, scavalcandolo in classifica e vestendo la maglia rosa. Il giorno successivo, però, nella cronometro di Valdobbiadene Aru perde terreno e perde la maglia a favore dello spagnolo.
Nella tappa dell’Aprica il sardo va in crisi, chiude al settimo posto e viene superato in generale da Mikel Landa. Fabio Aru si riprende alla grande e tre giorni dopo trionfa nella tappa di Cervinia davanti al canadese Ryder Hesjedal, riconquistando il secondo posto della generale. Aru fa il bis il giorno successivo a Sestriere tagliando l’arrivo in solitaria e consolidando il suo secondo posto posizione in cui conclude la corsa a 1’53” da Contador, vincendo la classifica giovani.
Fabio Aru vince la Vuelta a España 2015
Ad agosto è quinto al Giro di Polonia a 15″ da Ion Izagirre ed è poi al via della corsa spagnola con il ruolo di secondo capitano dell’Astana dietro a Nibali. Nella seconda tappa, Nibali cade e resta attardato e, nel tentativo di rientrare sul plotone si aggancia ad una ammiraglia venendo squalificato. E’ quindi Fabio a diventare l’uomo di punta dell’Astana. Aru è terzo nella settima tappa con arrivo a La Alpujarra dietro a Bert-Jan Lindeman e Ilia Koshevoy ed è poi quarto a Cumbre del Sol.
Nell’undicesima tappa da Andorra la Vella a Cortals d’Encamp sono 5000 i metri di dislivello da percorrere, terreno adatto agli scalatori puri. Sul Col de la Gallina l’Astana alza il ritmo e Froome, vittima di una caduta nelle fasi iniziali della tappa, perde terreno.
E’ quindi Mikel Landa, compagno di Aru, ad allungare andando a vincere la tappa con l’italiano, secondo a 1’22”, che conquista la maglia rossa strappandola a Tom Dumoulin che viene superato anche da Joaquim Rodríguez.
Nella quindicesima tappa, seconda del trittico asturiano, con arrivo in salita a Sotres/Cabrales è Purito Rodríguez a staccare tutti nelle fasi finali con Fabio che perde 15 secondi e lo spagnolo che si porta ad un solo secondo dalla maglia rosa.
Nella cronometro di Burgos, diciassettesima frazione della corsa spagnola, è Tom Dumoulin a far la voce grossa vincendo la tappa e salendo in testa alla generale con 3 secondi di margine su Aru. La ventesima frazione diventa l’ultima occasione per il sardo per riprendersi la corsa e Fabio non si lascia pregare.
E’ l’Astana a far subito la corsa dura per far saltare il banco. Dumoulin accusa il colpo, e scivola addirittura al sesto posto della generale con Aru che si riprende la maglia rossa. Fabio Aru vince la Vuelta con a 57″ di vantaggio su Rodriguez e 1’09” su Majka.
A ottobre il sardo è terzo posto alla Milano-Torino dietro a Diego Rosa Majka, secondo al Tour of Almaty dietro a Aleksej Lucenko e nella classifica finale dell’Abu Dhabi Tour alle spalle di Chaves cogliendo il terzo posto nella classifica dell’UCI. Fabio Aru viene insignito del Collare d’oro al merito sportivo, la massima onorificenza del CONI.
Nel 2016 si approccia alla stagione con tante aspettative e a febbraio è sesto alla Volta Valenciana a 1’26” da Wout Poels e nono alla Volta ao Algarve 1’25” da Geraint Thomas.
Fabio Aru vince una tappa al Giro del Delfinato 2016
In primavera prende parte al Giro dei Paesi Baschi e all’Amstel Gold Race senza però completare le prove e a giugno è al via del Giro del Delfinato vincendo la tappa con arrivo a Tournon-sur-Rhône davanti al norvegese Alexander Kristoff.
A luglio Fabio Aru prende parte al Tour de France e, tutto sommato, la partenza è anche buona. Il sardo è sesto nell’ottava tappa con arrivo a Bagnères-de-Luchon vinta da Froome salendo al settimo posto della generale. Il giorno successivo, però, perde terreno uscendo dalla top10.
Nella diciottesima frazione a Saint-Gervais Mont Blanc, una cronometro individuale, Fabio è terzo dietro a Chris Froome e Tom Dumoulin salendo al settimo posto della generale. Il giorno successivo sale al sesto posto ma nella tappa di Morzine crolla, a perde 13’20” dalla maglia gialla Froome, e chiude la Grande Boucle al tredicesimo posto della generale.
Ad agosto Fabio è al via dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro e chiude la prova su strada al sesto posto a 22″ dal belga Greg Van Avermaet e a settembre chiude la quarto posto al Giro della Toscana dietro a Daniele Bennati, Sonny Colbrelli e Giovanni Visconti.
A settembre il sardo è quarto al Giro dell’Emilia vinto da Chaves, nono alla Tre Valli Varesine in cui si impone Colbrelli, sesto alla e ad ottobre chiude la stagione con l’undicesimo posto al Lombardia in cui trionfa Chaves.
A febbraio del 2017 il sardo è al via del Tour of Oman completando la corsa al terzo posto finale alle spalle di Ben Hermans e Rui Costa e all’Abu Dhabi Tour è ottavo. Al via della Tirreno-Adriatico Aru, partito con ambizioni di classifica, esce presto dai giochi subendo una dura crisi nell’arrivo del Terminillo e opta per il ritiro dalla Corsa dei Due Mari.
Per il sardo salda anche l’obiettivo del Giro d’Italia per via di alcuni problemi ad un ginocchio che lo portano a dare forfait proprio nell’anno in cui la Corsa Rosa prende il via dalla sua Sardegna.
Aru torna alle competizioni ufficiali solamente a giugno riuscendo a ben figurare al Giro del Delfinato cogliendo il quarto posto nella tappa di La Motte-Servolex ed il quinto in quella di Plateau de Solaison entrambe vinte da Jakob Fuglsang. Fabio Aru completa la corsa francese al quinto posto a 1’37” da danese.
Fabio Aru campione italiano 2017
Uscito in buona forma dal Delfinato, Fabio Aru il 25 giugno conquista il titolo di campione italiano, vincendo con 40 secondi di margine su Diego Ulissi il Gran Piemonte che assegna, appunto, la maglia tricolore.
Fabio Aru quinto al Tour de France 2017
Aru si presenta ai nastri di partenza del Tour de France con i galloni di capitano dell’Astana ed il 5 luglio conquista la vittoria nella tappa con arrivo a La Planche des Belles Filles con 16 secondi di margine sull’irlandese Dan Martin salendo al terzo posto della generale alle spalle di Froome e Thomas.
Nella nona tappa da Nantua a Chambéry, Fabio va all’attacco assieme ai big della corsa e chiude la tappa quinto dietro ad Uran, Barguil, Froome e Bardet scavalcando in generale Geraint Thomas.
Se arriva alla dodicesima tappa con arrivo a Peyragudes e nelle fasi finali Fabio Aru attacca riuscendo a staccare i Big. Viene poi ripreso e superato da Bardet che vince la tappa ma il sardo chiude terzo dietro al francese e ad Uran conquistando la maglia gialla con sei secondi di vantaggio su Froome, 25″ su Bardet e 35″ su Uran. Il giorno successivo a vincere è Warren Barguil e Aru mantiene la leadership della corsa ma nella successiva tappa con arrivo a Rodez perde terreno ed è cortretto a lasciare la maglia al “Kenyano bianco”.
Nella diciassettesima tappa Roglič parte sul Galibier andando a vincere la tappa e nel gruppo dei big Bardet e Martin attaccano Froome ed Aru va in crisi, fa l’elastico, ed è costretto a cedere venendo superato anche da Contador e Pauwels nella discesa successiva. Fabio arriva decimo perdendo una trentina di secondi da Froome e scivolando al quarto posto della generale. Nella tappa con arrivo all’Izoard la vittoria va a Warren Barguil ed Aru è tredicesimo perdendo una posizione in classifica.
A Parigi Fabio Aru è quinto a 3’05” da Froome, superato anche da Uran, Bardet e Landa.
Fabio Aru si presenta al via della Vuelta a España con i gradi di capitano dell’Astana, è sesto ad Andorra la Vella e nono a Sagunt. Nell’ottava tappa, con arrivo a Xorret de Catí, sale al sesto posto della generale attestandosi stabilmente nella top10 della corsa. Nella ventesima tappa con arrivo in cima all’Angliru quando è all’ottavo posto della generale, va in crisi, perde quindici minuti dal vincitore Alberto Contador ed esce dalla top10 completando la corsa al tredicesimo posto della classifica a oltre venti minuti da Chris Froome, superato anche dal compagno di squadra Miguel Ángel Lopez.
Ad ottobre Fabio è ottavo alla Tre Valli Varesine vinta da Alexandre Geniez, terzo alla Milano-Torino dietro ad Uran ed Adam Yates e settimo al Lombardia in cui a trionfare è il suo ex capitano, Vincenzo Nibali.
Fabio Aru passa all’UAE
Il 17 ottobre 2017 viene ufficializzato il passaggio di Aru al Team UAE Emirates per la stagione 2018. A inizio stagione è tredicesimo all’Abu Dhabi Tour e dodicesimo alla Tirreno-Adriatico. Ad aprile prende parte al Tour of the Alps chiudendo la corsa al sesto posto a 1’19” dal francese Pinot e si presenta al via del Giro d’Italia con speranze di classifica,
Fabio è nono nella tappa con arrivo all’Etna vinta da Chaves ma è di fatto l’unico spunto degno di nota ed il sardo è spesso in difficoltà nelle successive tappe tanto da perdere oltre un minuto nella tappa di Campo Imperatore. Nella tappa dello Zoncolan paga più di 2’30” e nella cronometro Rovereto viene penalizzato per aver sfruttato la scia delle auto. Aru si ritira nel corso della diciannovesima frazione da Venaria Reale a Bardonecchia.
Aru resta lontano dalle corse rientrano alle corse a luglio al Tour de Wallonie dove ottiene il decimo posto finale a 13 secondi dal belga Tim Wellens e al Giro di Polonia è decimo a 44″ da Kwiatkowski.
Al via della Vuelta a España non riesce mai ad essere protagonista e, anzi, fin dalle prime asperità si dimostra in grave difficoltà. Nella tappa con arrivo al Balcón de Bizkaia è vittima di una brutta caduta perdendo una dozzina di minuti dai migliori ed al termine della corsa spagnola è solamente 23esimo.
Fabio viene selezionato da Davide Cassani per il Campionato del Mondo di Innsbruck ma preferisce rinunciare alla convocazione.
A inizio del 2019 si sottopone ad accertamenti clinici che evidenziano una costrizione dell’arteria iliaca della gamba sinistra che ne limita le prestazioni. Il 5 aprile viene operato per inserire uno stent nell’arteria ed a giugno, forse con troppo anticipo, torna in sella al GP di Lugano dove chiude 22esimoi.
Fabio Aru prende parte al Giro di Svizzera ottenendo il decimo posto nella tappa con arrivo al Passo del San Gottardo a 1’03” da Egan Bernal e chiudendo la corsa al 21esimo posto.
Al via del Tour de France non riesce mai ad incidere e completa la corsa al 14esimo posto della classifica generale a 27’36” da Bernal.
Il sardo prova a trovare riscatto alla Vuelta a España cogliendo il quinto posto nella seconda tappa con arrivo a Calpe a 5″ da Nairo Quintana ed è ottavo nella settima tappa con arrivo a Mas de la Costa e due giorni dopo a Cortals d’Encamp va in crisi nera perdendo oltre mezz’ora ed uscendo di classifica. Quattro giorni dopo, nella tappa di Monumento Vaca Pasiega, opta per il ritiro per problemi muscolari causati da un’infezione virale.
Nel 2020 a inizio anno è dodicesimo al Tour Colombia ad oltre tre minuti da Sergio Higuita e, dopo la sospensione delle corse dovuta alla pandemia di Covid, torna in sella correndo la Vuelta a Burgos dove chiude nono a 2’36” da Remco Evenepoel. In vista del Tour de France corre il Mont Ventoux Dénivelé Challenges chiudendo quinto a 1’38” da Aleksandr Vlasov.
Al Giro di Lombardia si stacca presto e si ritira dopo 160 km e da poi forfait dal campionato italiano per problemi fisici.
Ad agosto prende parte al Tour de France come co-capitano dell’UAE accanto a Tadej Pogačar. Il sardo risulta presto fuori forma e sin dalle prime tappe accumula un ritardo importante. Uscito di classifica prova a riscattarsi con un’azione sull’inedita salita del Col de la Lusette ma viene aggiunto dai migliori e nella nona tappa con arrivo a Laruns va in crisi ed opta per il ritiri.
Beppe Saronni, suo dirigente, lo attacca in TV segnalando come Aru non avrebbe dovuto essere al via del Tour de France e quella di Laruns diventa l’ultima apparizione di Fabio con la maglia della squadra Emiratina con cui non ottiene un successo in tre stagioni.
Il 3 dicembre 2020 Fabio Aru firma un contratto col team Qhubeka Assos e ritorna in sella prendendo parte ai Campionati italiani di ciclocross, disciplina ai cui si era dedicato in età giovanile ed è selezionato come riserva per i Mondiali di Ostenda rinunciando alla convocazione.
Aru prende parte al Tour de la Provence chiudendo diciottesimo e alla Parigi-Nizza dove però non brilla chiudendo al 26esimo posto. Aru è al via della Freccia Vallone e della Liegi-Bastogne-Liegi ma anche in questo caso non riesce ad essere protagonista.
Schierato al via del Giro del Delfinato, il sardo non riesce a trovare il colpo di pedale migliore chiudendo al 26esimo posto ad oltre 18 minuti di distacco da Porte. Al via del Campionato italiano è costretto al ritiro per problemi fisici e, di conseguenza, rinuncia a prendere parte al Tour de France, suo reale obiettivo stagionale.
Dopo un periodo di stop, torna a correre al Sibiu Cycling Tour in Romania cogliendo il secondo posto nella tappa di Paltinis ed il terzo il quella di Bâlea Lac completando la corsa al secondo posto alle spalle di Giovanni Aleotti.
Ad agosto, Fabio prende parte alla Vuelta a Burgos ottenendo il secondo posto nella classifica generale alle spalle di Mikel Landa ed il 12 agosto annuncia sui propri canali social il suo ritiro al termine della Vuelta a España. Fabio termina la corsa al 51esimo posto a 2h49’04” dal vincitore.